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Equity Sempre Tonico E Attrattivo

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S&P500(SPX500): Guadagna Forza Relativa Sul Nasdaq

S2: 3,466     S1: 3,585     R1: 3,529     R2: 3,554

L’indice S&P500 riavvicina a grandi i massimi segnati all’inizio di settembre. Le implicazioni positive scaturiscono dal sopravanzamento sul Nasdaq100, a conferma dell’innesco di una grande rotazione settoriale sui settori Value dell’S&P500 a scapito dei tecnologici. Le quotazioni sono tornate a “girare” in area 3500, che funge da livello critico e allo stesso tempo di raccordo per proiezioni di più ampio respiro. Il target è sempre posto in area 3.600. Strutturalmente, come detto, lo status è rialzista ed integro in tutte le sue componenti, ma la relativamente alta volatilità spinge sempre gli operatori ad essere compratori netti di opzioni OTM a copertura di eventuali ribassi. Lo scenario alternativo, a quello di un attacco ai massimi, osserverebbe invece un re-coil tecnico per target stimato tra 3,350. Da seguire la sostanziale tenuta dell’indicatore sottostante, Smart Money Index, che lascia intravedere l’azione di raccolta sulle cadute da parte degli investitori istituzionali.

GOLD (XAUUSD): Situazione Tecnicamente Complicata

S2: 1,863.5     S1: 1,897.1     R1: 1,920.3     R2: 1,946.1

 

Situazione complicata per il GOLD che ha perso tutte le possibilità per rivalutarsi oltre quota 2,000, lasciando implicitamente intendere che la fase di Risk-On sui mercati azionari non è affatto conclusa. La resistenza più immediata in area 1,930 è al momento il livello discriminante per ipotizzare riprese più profonde, offrendo di fatto possibilità operative gratificanti. L’effettiva motivazione della debolezza del GOLD sarebbe da ricondurre al fallimento dell’azione (o non azione) riguardo la ripresa dell’inflazione sopra il 2% e alla contestuale frenata rialzista del Dollaro Usa che stenta a riprendere quota sopra 1.20. Operativamente sarebbe meglio operare in break-out sopra 1,930 che entrare long nelle fasi di debolezza.

EURUSD (EURUSD): L’incubo Di Trump

S2: 1.178     S1: 1.1796     R1: 1.1844     R2: 1.1876

L’Euro flette dai massimi scendendo sotto 1.1820 raggiungendo il livello di 1.1750 in apertura di New York. Detto questo, è lecito attendersi molto rumore con oscillazioni erratiche senza che venga assunta una direzionalità, situazione dettata da preoccupazioni sull’economia europea alle prese con problemi di tenuta. A questo punto, l’EMA a 50 giorni sottostante potrebbe offrire un supporto proprio in area 1.17. Se questo livello dovesse cedere assisteremmo ad una scivolata verso 1.16, area importantissima a sostegno delle implicazioni rialziste di lungo periodo.  Una rottura di quest’ultimo supporto, allo stato attuale improbabile, provocherebbe ricompressioni verso quota 1.158.

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