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Equity: Distribuzione Ben Organizzata, Ma Si Sale

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USDCHF(USDCHF): USD Trova Un Supporto Su CHF

S2: 0.907     S1: 0.912     R1: 0.92     R2: 0.923

Abbandona il supporto a 0.937 USDCHF che, in avvitamento ribassista, ha violato quota 0.918 trovando poi un momentaneo sostegno in area 0.905. La resistenza più importante è stimata in area 0.920 intercettata dalla retta di regressione originata sui massimi di marzo e con ruolo altamente attrattivo. Per cui fintanto che questo livello non verrà recuperato i rischi di nuove cadute sotto i minimi più recenti restano concreti. In un quadro più ampio, il declino dai massimi a 1.023 è configurato come tappa intermedia di un modello ben contenuto nel canale di regressione originato sui massimi del 2018 con minimi intercettati 2 STDV sotto la medesima regressione. Questo spiega il perché, malgrado non vengano individuati adeguati supporti per il Dollaro USA fino a 0.901, la valuta americana possa provare a costruirne proprio a ridosso dei minimi attuali tra 0.910 e 0.920.

USDZAR(USDZAR): Dollaro In Recupero Sul Rand

S2: 17.218     S1: 17.348     R1: 17.671     R2: 17.864

L’importante progressione ribassista per USDZAR sembra essersi esaurita, con il Dollaro USA che ha trovato sostegno in area 16.35. Il consolidamento del Dollaro USA in area 16 assume estrema importanza poiché formato per aggregazioni operative piuttosto recenti e in raccordo con la tendenza rialzista in corso dall’inizio di quest’anno. Questo tende a scartare, almeno per ora, il test sulla MM200 periodi che incrocia a 16.50. La resistenza più immediata è stimata in area 17.55. Se questi livelli fossero superati, potremmo assistere ad una ripresa a “bassa resistenza” favorevole al Dollaro USA e target in approdo su quota 18.40.

USDJPY (USDJPY): USD In Tendenza Ribassista Contro JPY

S2: 105.58     S1: 106.03     R1: 106.8     R2: 107.12

USDJPY mantiene la sua posizione ribassista secondo i grafici intraday, con maggior concentrazione di vendite che sistematicamente interviene in area 107.50. Sul breve periodo la struttura è quindi letta in chiave ribassista dall’impostazione delle medie mobili di riferimento che, dopo aver attaccato al ribasso la MM100 periodi, stanno attaccando al ribasso quelle di più ampio respiro, come la MM200. Gli indicatori tecnici, dopo aver segnato dei punti di flesso inferiore su livelli estremi, mostrano una buona reazione, ma rimangono ben al di sotto della linea mediana, mancando di forza sufficiente per suggerire una ripresa sostenuta. In forza delle implicazioni tecniche assunte nel breve, il Dollaro USA potrebbe tentare un primo attacco a quota 107, ma quota 106 mostra allo stato attuale un’alta attrattività.

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